Si farà Roma Expo 2030? Innanzitutto, vedendo il programma, sappiamo che la zona designata per la creazione della struttura che ospiterà l’esposizione universale del 2030 sarà quella di Tor Vergata, il quartiere vedrà sorgere un territorio di 210 ettari in prossimità della celebre vela di Calatrava, ad oggi in stato di abbandono. L’architetto che è stato incaricato per l’ideazione di tutta questa enorme struttura è Carlo Ratti. La sua idea, senz’altro vincente, è stata quella di costruire un’ampia strada alberata ed un parco solare urbano, il più grande al mondo. Gli alberi presenti saranno alberi ‘energetici’, costruiti con pannelli solari che avranno lo scopo di creare delle zone d’ombra, che offriranno sollievo ai visitatori, e raccogliere l’energia solare.
Quando si decide se Roma ospiterà Expo 2030?
Non sono poche le grandi città che si sono candidate per ospitare questo evento globale. Il verdetto finale si avrà solo il 23 novembre quando il BIE (Bureau international des Expositions) deciderà, grazie anche al voto segreto di 171 paesi, a quale dei candidati affidare la realizzazione del progetto Expo 2030.
Roma Expo 2030: programma ufficiale e le città “avversarie”
In attesa di scoprire quale sarà il verdetto finale del consiglio della BIE, scopriamo qualche curiosità in più riguardo l’Expo 2030.
Il tema principale dell’esposizione universale deciso dalla città di Roma sarà ‘’People and Territories. Regeneration, Inclusion and Innovation’’. I diversi paesi avranno modo di confrontarsi riguardo i temi ambientali e sociali più attuali; dai cambiamenti climatici, alle guerre, agli importanti flussi migratori che stanno interessando diverse parti del mondo. Questi temi e anche tanti altri saranno il fil rouge che legherà tra loro il confronto dei diversi paesi per poter trovare nuove soluzioni e idee da attuare nel prossimo futuro. Il programma ufficiale di Roma per l’Expo 2030 è stato diffuso tramite il sito ufficiale della candidatura www.expo2030roma.org.
Anche il logo pensato e ideato per l’esposizione universale del 2024 comunica questa idea: è appresentato da una porta. Come l’hanno rinominata gli ideatori una vera e propria ‘’porta sul futuro’’. Grazie alla sua linearità e design moderno, il logo trasforma un oggetto semplice in uno dal grande potere comunicativo. Si invitano in questo modo gli altri stati ad entrare letteralmente attraverso quella porta per poter avere una visione d’insieme e congiunta del futuro da migliorare e costruire in sinergia, e dall’altro lato, rappresenta anche un invito a guardare verso il futuro.
La capitale italiana non ha mai ospitato un Expo fino ad oggi. Come accennato in precedenza ciò che rimarrebbe alla città di questa occasione, sarebbe senz’altro la riqualificazione di un quartiere come Tor Vergata e chissà forse anche qualche simbolo importante che ricordi l’esposizione, proprio come è stato per l’Expo che si è tenuto a Milano nel 2015 che ha lasciato in dono alla città l’albero della vita.
Mentre la prossima esposizione universale si terrà in Giappone, a Osaka nel 2025, sono diverse le città che si sono candidate insieme a Roma per ospitare l’edizione successiva di questa manifestazione. Roma è stata l’unica capitale europea così a candidarsi, insieme a Riad, capitale e maggiore città dell’Arabia Saudita; Busan in Corea del Sud e Odessa, in Ucraina. Mentre questa estate ci è arrivata la conferma ufficiale dell’esclusione di Odessa alla corsa per vincere il titolo di città ospitante, restano invece ancora in gara le altre sopracitate. Quale sarà la città che ospiterà l’esposizione universale del 2030? Non ci resta che attendere il 23 novembre per scoprire il verdetto finale.