Le minacce di attacco da parte dell’Isis verso la città di Roma non sono purtroppo mai mancate né continuano a esserlo. Cerchiamo quindi di capire se ci sono novità per quanto riguarda il rischio di attentati e quali sono le misure di sicurezza adottate a riguardo.
Rischio attentato Isis a Roma e minacce di attacco
Gli attentati dell’Isis nel mondo sono stati diversi e specialmente negli ultimi anni si sono svolti nelle modalità più svariate. Questa è la ragione per cui sono state rafforzate le misure di sicurezza per fronteggiare il pericolo, purtroppo spesso improvviso.
Anche Roma rientra tra le città minacciate dai terroristi dell’Isis. Per fare un esempio recente la scorsa estate l’Isis ha girato un video nelle Filippine nel quale minacciava papa Francesco e nel quale si affermava che sarebbero arrivati a Roma. In questo filmato alcuni jihadisti vengono ripresi mentre devastano statue di Cristo e strappano un poster con il volto del Papa.
Alcune ore prima su Telegram si continuava a parlare di puntare all’Italia invitando i lupi solitari a entrare in azione. E tra gli obiettivi vi rientra la capitale e in particolare Città del Vaticano. A questo proposito il comandante delle guardie svizzere, Christoph Graf, ha appunto dichiarato di essere pronto di fronte a un’eventuale minaccia.
Se al momento non vi sono dati certi, nulla tuttavia esclude il rischio di attentati nella città di Roma e non solo. Il Procuratore di Milano Roberto Alfonso ha infatti affermato che la minaccia terroristica dell’Isis resta molto elevata in Italia. Tali dichiarazioni sono state avvalorate anche da Matteo Frasca Presidente della Corte d’Appello di Palermo. Si è infatti prestata attenzione a tutte quelle attività riconducibili a forme terroristiche quali condotte di adesione, proselitismo, propaganda e sbarco di profughi provenienti da zone di guerra.
Le indagini hanno interessato settori che possono avere una funzione di supporto alle attività terroristiche come aziende di fornitura di servizi quali money transfer e phone center. I vari procuratori italiani sottolineano anche i caratteri critici del nostro sistema giudiziario, dovuti alla mole dei processi, al rischio prescrizione e ai limiti imposti dalla legge sulle intercettazioni.
News sull’allarme terrorismo a Roma
Vediamo quali sono gli aggiornamenti a proposito dell’allarme terrorismo a Roma. Come ormai noto all’intera opinione pubblica le minacce del terrorismo continuano a essere ancora preoccupanti.
La minaccia del terrorismo desta ancora adesso preoccupazione e non è affatto finita, anche dopo la sconfitta dell’Isis in Siria e Iraq. Questi sono state pertanto le discussioni intraprese di recente a Villa Madama in Italia in una riunione presieduta da Roberta Pinotti e nella capitale del Kuwait alla presenza dei 79 paesi membri della Coalizione globale anti-Isis.
La riunione di Roma si è svolta in maniera blindata, con lo scopo di mantenere i colloqui riservati sull’Isis e altre questioni legate al terrorismo internazionale. Nel corso di questa riunione gli USA hanno chiesto di fare in modo che i combattenti vengano processati nei Paesi d’origine.
In questi ultimi giorni di febbraio a Monaco si è svolta la 54° Conferenza Internazionale sulla Sicurezza durante la quale si è discusso del problema del terrorismo nel mondo. Il messaggio lanciato dai vari stati aderenti è stato abbastanza chiaro. In un contesto internazionale instabile e multipolare è opportuno che l’Europa faccia sentire la propria voce anche a livello militare.
Misure di sicurezza a Roma contro l’Isis
La minaccia terroristica ha fatto in modo che in varie parti del mondo siano state attivate diverse misure di sicurezza, a scopo preventivo. In Italia queste misure hanno interessato in particolare le grandi città quali Roma, Milano e Firenze.
A Roma il Comitato per l’ordine e la sicurezza ha rafforzato i presidi di sicurezza nei punti più sensibili della città. Ulteriori controlli vengono fatti sui camion e sui veicoli di noleggio con conducente. Si è anche parlato di installazione di barriere in via del Corso e in via dei Fori Imperiali.
Il monitoraggio delle barriere, infatti, e un aumento della presenza dei militari nella capitale consentono infatti un maggiore controllo del territorio. Resta però il problema ormai tristemente noto degli attacchi dei cosiddetti lupi solitari che agiscono in maniera improvvisa mietendo vittime. Se quindi è più semplice da un lato presidiare aeroporti, stazioni e altri punti di accesso alla città, molto più complesso è prevedere che in mezzo alla folla possa scagliarsi un camion sulla folla inerme. La questione minaccia terroristica e misure di sicurezza anti-Isis resta dunque aperta.