A Roma, ogni quartiere e zona ha una sua storia. Concedersi una passeggiata per uno dei tanti quartieri della Capitale è come fare una passeggiata in una città sempre diversa. Tra i quartieri più suggestivi e ricchi di storia della città troviamo la zona della Garbatella. Se ancora non lo avete visitato e siete curiosi di conoscerlo allora potete leggere di seguito la sua storia, i 5 luoghi più belli da visitare e dove poter mangiare per passare un pomeriggio all’insegna della scoperta e del relax.
Storia della Garbatella
Situato nel quartiere Ostiense e spesso erroneamente indicato come quartiere a sé stante, in verità, nella toponomastica romana, la Garbatella è una delle zone urbane in cui si suddivide il centro storico e i quartieri limitrofi della città di Roma.
Lo stesso nome del “quartiere”, Garbatella, è oggetto delle ipotesi più disparate, tuttavia, quelle più accreditate sono tre:
- Garbatella deriverebbe da un tipo particolare di vite, detta garbata o barbata, che veniva coltivata presso la tenuta del prelato Alessandro Nicolai la quale aveva sede proprio presso il quartiere includendo, un tempo, anche l’attuale Via delle Sette Chiese;
- Garbatella sarebbe un appellativo (“garbata”) dato al quartiere per via della bellezza dei suoi edifici e la quantità di luoghi verdeggianti;
- Garbatella sarebbe la contrazione di Garbata Ostella, un’ostessa proprietaria di una locanda che si trovava in un luogo imprecisato del quartiere, dai modi affabili e gentili, benvoluta da tutti e per questo celebrata dai viandanti a cui le sarebbe po definitivamente dedicata l’intitolazione del quartiere dove sorgeva la sua attività.
Verità o leggenda, un fatto resta certo: tra tutti i quartieri e le zone di Roma, quella della Garbatella è senza dubbio una delle più affascinanti della Città. Stiamo parlando, infatti, di un quartiere popolare ma ricco di fascino e storia. Dal punto di vista architettonico potrebbe essere paragonato (per la storicità dei monumenti) all’altrettanto famoso quartiere Coppedè, vero e proprio gioiello architettonico di Roma. Il paragone non è affatto azzardato e ci dà la misura della bellezza dei palazzi presenti nel quartiere.
Benché le prime testimonianze di insediamenti abitativi siano attestate fin dall’epoca arcaica e medievale, tuttavia, è solo negli anni ‘20 del Novecento che la Garbatella comincia ad assumere l’aspetto che noi ancora oggi possiamo apprezzare.
Proprio nel 1920 infatti – più precisamente nel febbraio dello stesso anno – l’ingegnere Paolo Orlando presentò un progetto al Governo che aveva l’obiettivo di collegare la parte meridionale della città di Roma con la vicina Ostia. Secondo i progetti dell’ingegnere Orlando il collegamento sarebbe dovuto avvenire con la creazione di un canale navigabile che si sarebbe dovuto sviluppare parallelamente al Tevere. Il canale sarebbe dovuto diventare uno snodo importante per il trasporto e lo scambio delle merci tra Roma e Ostia, con approdo situato in un punto tra l’attuale Via del Porto Fluviale, Testaccio e Ostiense. Proprio qui, infatti, si sarebbe dovuto trovare il Porto di Roma, l’unico porto interno alla città di Roma. Naturalmente, la zona intorno all’ideale porto avrebbe dovuto ospitare i lavoratori del porto insieme alle loro famiglie. Purtroppo, il progetto portuale non vide mai la luce, in quel periodo, infatti, si stavano svolgendo i lavori di realizzazione della nuova ferrovia Roma-Lido che finì per soppiantare definitivamente ogni forma di collegamento tra Roma e le vicine città portuali. Contestualmente però, si decise di sfruttare quella stessa area per ospitare le famiglie dei lavoratori delle vicine industrie, impegnate nei lavori di costruzione della ferrovia. Il progetto urbanistico, questa volta affidato ai progettisti Gustavo Giovannoni e Massimo Piacentini, si ispirava alle città giardino inglesi: piccole villette economiche, con annesso giardino, in stile rustico e popolare ed edifici più grandi che si sviluppavano in altezza fino a un massimo di tre piani. Le abitazioni furono edificate in accordo con lo stile architettonico del tempo, il barocchetto romano e in accordo con lo stile urbanistico inglese, che era solito sviluppare gli edifici al profilo collinare della zona su cui sorgevano (in questo caso Colli di San Paolo). Questi primi agglomerati urbani sorsero su un’area suddivisa in Lotti, i noti “lotti della Garbatella” che, originariamente erano ben 62. Ad oggi la suddivisione originale in lotti non esiste più, tuttavia, specialmente nelle zone più storiche del quartiere è possibile ancora ammirare l’antica suddivisione urbanistica sopravvissuta.
5 luoghi da visitare alla Garbatella in un pomeriggio
Malgrado l’impianto originale sia stato profondamente modificato, tuttavia, ancora oggi, sopravvive ancora molto di quello che un tempo era il vecchio quartiere. Apprezzabile soprattutto in alcuni luoghi che vale la pena visitare. Di seguito i 5 imperdibili:
1. Piazza Benedetto Brin
Proprio qui ha avuto origine il primo lotto abitativo dell’intero quartiere. A ricordo dell’apposizione della prima pietra da parte del re Vittorio Emanuele II vi è una targa che celebra la nascita del quartiere. Il fulcro della piazza è rappresentato dall’edificio in stile liberty al centro del quale si apre una grande arco che conduce all’interno dell’antico lotto, sul quale sorgono villette e spazi verdi. Sempre nei pressi della piazza possiamo ammirare il piccolo giardino, soprannominati “er Pincetto”, la scalinata di Plinio Marco e la fontana centrale della piazza, punto di ritrovo del quartiere.
2. La Chiesoletta
Come lascia intuire il suo soprannome, si tratta di una piccola chiesetta collocata lungo Via delle Sette Chiese che, insieme a tutte le altre cose, vale la pena vedere dal momento che si tratta di una strada storica percorsa dai pellegrini per andare a visitare le 7 chiese, come da tradizione cattolica. La Chiesoletta, tra tutte le chiese del quartiere, è forse la più importante perché proprio qui, come recitano i due medaglioni marmorei figurativi, vi si incontravano San Filippo Neri e San Carlo Borromeo.
Piazza Bartolomeo Romano
In pieno centro storico e artistico, la piazza è sede del Teatro Palladium una struttura suggestiva che domina la piazza. Un tempo il teatro offriva spettacoli popolari e varietà, oggi prosegue la sua tradizione di centro culturale e artistico offrendo eventi e festival teatrali e performativi. La gestione, oggi, è completamente in mano all’Università di Roma Tre.
Piazza Giovanni da Triora
Resa celebre dalla serie tv de “I Cesaroni” questa piazza è un vero e proprio simbolo del quartiere poiché ne rappresenta a pieno le caratteristiche architettoniche: una scalinata prospettica conduce a una piazzetta su cui si affacciano palazzi bassi dal gusto retrò. Uno di questi palazzi ospita il Club calcistico “Roma Club Garbatella” i cui membri si riuniscono in occasione di partite e serate a tema per onorare la Magica.
Fontana Carlotta e Scala degli Innamorati
Uno dei luoghi più romantici e suggestivi. Questa scalinata prospettica si insinua tra palazzi antichi dal gusto verace che rievocano una Roma antica ma ancora attuale. La scalinata viene ricordata così perché in tempo di guerra era il ritrovo preferito delle coppie che riuscivano a ritagliarsi pochi minuti da passare insieme. In fondo alla scalinata si trova infine la fontana Carlotta, un’antica fontana in bugnato realizzata intorno al 1930 (poco dopo la fondazione del quartiere) presso cui è possibile abbeverarsi.
Dove mangiare bene alla Garbatella?
Dopo aver visitato i punti più singolari del quartiere potete concludere la vostra passeggiata per i dintorni della Garbatella gustando qualcosa da mangiare presso una delle tante trattorie del posto. Tra le migliori vi suggeriamo:
Osteria dei Pazzi (via Enrico Cravero, 22-24)
La trattoria è un vero e proprio punto di ritrovo per tutti i residenti del quartiere. Il menù offre piatti della tradizione rivisitati in chiave contemporanea (tipo: la CarbonEra, una rivisitazione della carbonara realizzata con carbone vegetale, tartufo nero e guanciale di cinta senese). Per i più tradizionalisti, invece non mancano i piatti tipici della romanità.
Al Ristoro degli Angeli (via Luigi Orlando, 2)
Sorto nei locali dove un tempo si trovavano una drogheria e una macelleria, questa trattoria è il punto di ritrovo perfetto per gli amanti della tradizione e della cucina verace. Da assaggiare le Fettuccine degli Angeli (con burro di montagna, parmigiano stravecchio e sesamo tostato) e le Patate alla Garbatella.
Il Timoniere (via Francesco Orazio da Pennabilli, 5)
Un locale semplice e informale ma decisamente accogliente e alla mano. La cucina proposta è quella classica capitolina ma arricchita da un tocco in più che adegua i piatti alla moda culinaria del momento. Tra le ricette consigliate: lardo di colonnata alla carbonara con fiori di zucca e scamorzine alla griglia.