La Ta.Ri., Tassa sui Rifiuti, è un’imposta comunale dovuta da chi occupa o detiene a qualsiasi titolo un immobile, un locale o un’area scoperta suscettibili di produrre rifiuti. Nel Comune di Roma è stata istituita con apposito regolamento approvato, in vigore a partire dal 1 gennaio 2014.
La tassa sui rifiuti viene corrisposta per la copertura dei costi relativi al servizio di gestione e smaltimento dei rifiuti urbani. L’importo della tassa naturalmente varia da comune a comune e, ovviamente, anche dal tipo di abitazione. Vediamo a quanto ammonta la tassa e quanto si paga per superficie e occupanti.
Calcolo Tari 2024: quanto si paga per superficie e occupanti a Roma
Come stabilito nel regolamento che disciplina lo smaltimento dei rifiuti urbani e nelle sue successive integrazioni, la tassa si articola in due fasce, distinte per tipologia abitativa:
- utenza domestica; per utenza domestica si intende ogni tipo di locale finalizzato all’uso abitativo;
- utenza non domestica; per utenza non domestica si intende ogni genere di superficie non destinata ad un uso domestico come: locali artigianali, attività produttive, commerciali, comunità ecc.
Il tipo di abitazione è un dato che influisce sensibilmente sul calcolo della tassa, infatti un’abitazione destinata ad un uso abitativo, dovrebbe produrre una minore quantità di rifiuti rispetto ad un’utenza destinata ad attività commerciali o ristorative, ad esempio.
Tuttavia, è bene sapere che in entrambi i casi è possibile richiedere agevolazioni ed eventuali esenzioni sulla tassa dei rifiuti da pagare all’AMA per un’abitazione situata nel Comune di Roma, sempre in conformità con la normativa vigente.
Nel caso di utenze domestiche, la tassa dei rifiuti a Roma si calcola moltiplicando:
- metri quadrati dell’utenza, comprensivi di eventuali locali aggiuntivi quali box/posto auto, soffitte, cantine con esclusione delle aree scoperte come balconi, terrazzi, giardini e terreni annessi;
- numero degli occupanti dell’utenza, che risultano abitanti dell’immobile e che vi hanno trasferito la loro residenza. Tale numero è ricavato dagli elenchi dell’anagrafe capitolina.
In caso di contribuenti non residenti invece il numero degli occupanti è calcolato come segue:
- fino a 45 mq, 1 occupante;
- fino a 60 mq, 2 occupanti;
- fino a 75 mq, 3 occupanti;
- fino a 100 mq, 4 occupanti.
Nel caso di utenze non domestiche nel Comune di Roma, la tassa sui rifiuti si calcola moltiplicando:
- i metri quadrati del locale destinati all’attività commerciale o all’impresa;
- la categoria di afferenza della singola attività svolta nel locale (commerciale, ristorativa ecc.).
In entrambe le tipologie di utenze – domestica e non domestica – la tassa sui rifiuti è sempre calcolata su base annuale e il pagamento viene frazionato in due semestri.
Ai fini del calcolo dell’ammontare dell’importo della Tari occorre considerare che esso si compone di due parti, definite: quota fissa e quota variabile. La quota fissa, è un importo determinato in relazione al costo di gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti mentre la quota variabile è costituita dal rapporto esistente tra la quantità di rifiuti prodotti e smaltiti.
Per conoscere come calcolare la tassa e a quanto dovrebbero ammontare le rispettive quote occorre tuttavia conoscere quale sia la base imponibile della tassa.
Tale base imponibile è un dato ottenuto dalla superficie calpestabile dell’immobile comprensiva dei muri interni, dei muri perimetrali e dei pilastri, anche eventuali e da ulteriori elementi che qui riassumiamo, quali:
-
- superficie dell’utenza (abitativa e non abitativa) in metri quadrati e, laddove disponibili, eventuali dati catastali;
- periodo di riferimento (solitamente relativo all’anno solare in corso);
- nucleo familiare;
- quota fissa;
- quota variabile;
- quota provinciale che di solito si compone del 5% dell’ammontare totale della tassa.
Nel caso che a noi interessa trattare in questa sede, quello relativo alla Tari per utenze domestiche, per calcolare la quota fissa occorre moltiplicare la superficie dell’utenza per il numero degli occupanti.
Alla quota fissa andrà poi sommata la quota variabile, dato che si ottiene calcolando in via presuntiva – in accordo con le specifiche deliberazioni comunali – la produzione prevista dei rifiuti. Tale dato si ottiene tenendo conto della tipologia di uso dell’immobile e/o del locale.
Sul sito ufficiale dell’Ama, a disposizione di tutti i cittadini domiciliati e residenti a Roma, esiste uno strumento facile e intuitivo per calcolare l’ammontare della tassa sui rifiuti per un’utenza domestica.
Per calcolare l’importo basterà riempire gli appositi campi con i dati necessari: mq dell’abitazione e numero degli occupanti, che non devono essere necessariamente legati da vincoli di parentela o di affinità. Ad esempio: per un’abitazione di 60 mq abitata da due occupanti, l’importo annuale da pagare nell’anno in corso è di 236,78 euro, da corrispondere in due rate semestrali di pari importo (118,39 euro). La tassa si compone delle seguenti voci:
- tariffa base imponibile del valore di 225,51 euro;
- T.A.E.F.A (Tributo per l’esercizio delle funzioni ambientali) del valore di 11,28 euro. Tale contributo costituisce la tassa provinciale dell’importo (5%).
Scadenze Tari Roma 2024
Concludiamo l’articolo segnalando alcune informazioni utili relative alle scadenze del pagamento della tassa sui rifiuti. Come accennato sopra il pagamento avviene di due momenti dell’anno che nel Comune di Roma avvengono tra giugno e luglio e tra novembre e dicembre.
Sempre alla fine dell’anno intorno all’ultima settimana di dicembre scade anche la possibilità di richiedere eventuali esenzioni per l’anno successivo.
Essendo una tassa comunale non c’è una scadenza valida a livello nazionale, ma ogni comune fisserà le proprie scadenze, pertanto è opportuno informarsi bene sul sito ufficiale del proprio comune per essere sempre informati sulle date di scadenza del pagamento vigenti nel proprio comune.
Inoltre, è bene ricordare che la Tari è una tassa dovuta da chiunque detenga o possieda un immobile o area scoperta e quindi è indipendente dallo stato di residenza del cittadino, pertanto anche gli inquilini di un immobile in affitto dovranno provvedere al pagamento della tassa sui rifiuti.
Tuttavia, non c’è da preoccuparsi, poiché i bollettini utili ai fini del pagamento della tassa sui rifiuti vengono recapitati direttamente all’indirizzo di residenza o domicilio dal Comune di Roma. Sul bollettino è indicata sia la quota dell’importo da versare che, lo ricordiamo, deve essere saldata in due soluzioni, sia la relativa data di scadenza entro la quale occorre pagare la tassa.